Amministratori di condominio, ciò che dovete sapere

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Dal 2005, non si tratta più di un albo privo di un albo di riferimento, con facoltà di iscriversi a un’associazione professionale che ha come obbiettivo la formazione, qualifica, rappresentanza e controllo dell’operatività dello stesso.

Questo perché molti (ovvero quelli che non sono già iscritti alla cassa forense) scelgono di iscriversi ad ANAPI, Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili, impegnata sul fronte della formazione attraverso lo sviluppo di strumenti e l’offerta di servizi utili per sostenere e promuovere il processo di riqualificazione dell’universo condominiale.

Oggi è inserita nell’elenco dal Ministero dello Sviluppo Economico tra le Associazioni Professionali che rilasciano l’attestato di qualità. In linea con la legge di riforma del condominio, Anapi collabora e sostiene chi aspira a diventare amministratore di condominio e chi è già un professionista del settore, nella consapevolezza del ruolo fondamentale giocato da tali figure nel processo di gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente.

ANAPI è diffusa su gran parte del territorio nazionale, con 15 sedi provinciali qualificate e offre ai propri iscritti strumenti, servizi, assistenza e consulenza, anche dal punto di vista normativo, per orientare al meglio i manager del condominio. Estranea a qualsiasi scopo di lucro, l’Associazione garantisce professionalità ed efficienza.

In assenza di un Albo nazionale, l’appartenenza ad ANAPI costituisce una garanzia di competenza e professionalità, rilevante sia per la tutela dei condomini sia per la supervisione dell’operato dei professionisti di immobili. L’iscrizione all’ANAPI avviene alla sottoscrizione della domanda di adesione.

Per i propri iscritti ANAPI mette a disposizione strumenti e iniziative idonei a sostenere e sviluppare, a tutti i livelli, corretta informazione e costante aggiornamento professionale. Ed ancora, la possibilità di usufruire di corsi di specializzazione, partecipazione a seminari, convegni e workshop, consulenza legale e amministrativa gratuita.

Se oggi guardate a questo mestiere, storcendo ancora il naso, sappiate che a cambiare è anche la formazione che questa figura professionale deve affrontare prima di intraprendere questa professione. La formazione necessaria è regolata dall’ex art. 72 bis delle disposizioni di attuazione della Legge 220/2012, oltre alla partecipazione a un corso di formazione di base, è vincolato all’aggiornamento professionale con cadenza annua.

All’amministratore di condominio è affidata la gestione delle cose altrui obbligandosi ai doveri disposti dall’art. 2030 del Codice Civile, ovvero nel momento in cui accetta la conduzione del condominio firma un contratto vincolato all’etica e alla morale proprio della gestione di cose altrui.

Ovvio che la morale è qualcosa di oggettivo e rappresenta la condotta che dovrebbe assumere un amministratore di condominio e sottoposta al giudizio del condominio. Il termine morale è corretto quando i condomini giudicano i doveri e i comportamenti che devono essere tenuti da un professionista.

Ma quando parliamo di etica, ci riferiamo a tutto ciò che è legato alla deontologia del professionista e rappresenta l’insieme delle regole morali che disciplinano l’esercizio della professione dell’amministratore di condominio.

Se state quindi cercando un amministratore di condominio, che sia competente e che rispecchi tutte queste caratteristiche richieste e sopra elencate, vi consiglio di visitare la pagina ufficiale di STUDIO GIUSEPPE LEO.

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