Le tempistiche dell’Amministratore di Condominio

Condividi

Calcolate che spesso, i tempi e i modi con cui un amministratore di condominio fa il suo dover, variano in base al regolamento condominiale. Se non avete un regolamento, allora per voi i tempi potranno essere molto più lunghi, soprattutto se si sta partendo da zero e non c’è un amministratore uscente che rilascia tutte le informazioni necessarie all’amministratore entrante.

In generale durante l’anno di gestione del condominio, possiamo provare a rifarci alle leggi vigenti che prevedono un tempo massimo di risposta entro cui un amministratore stabilito dai singoli regolamenti di condominio. Se i regolamenti di condominio non prevedono nulla in tal senso quindi si fa di solito riferimento alla norma generale relativa alla, diffida ad adempiere, che fissa un tempo massimo per una risposta a questi in 15 giorni, ma può essere deciso anche un altro termine.

Non esiste, però, una normativa specifica sul tempo necessario entro cui un amministratore di condominio deve dare una risposta ad uno o più condomini. Per tale motivo, spesso i condomini chiedono di inserire tale dettaglio nel regolamento.

Sono diversi doveri e obblighi cui un amministratore di condominio, una volta nominato, deve assolvere per mantenere il suo ruolo e non essere revocato prima dal suo incarico.

Diversi i compiti spettanti all’amministratore di condominio, soprattutto in tema di gestione delle cose condominiali, riscossione delle spese condominiali spettanti a tutti i condomini senza alcuna esclusione ed esenzione, decisioni per lavori urgenti in condominio.

Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022 attuali, un amministratore di condominio deve, per legge, rispondere sia ai consiglieri e sia a qualsiasi condomino si rivolga a lui esponendo qualche quesito o richiesta.

Le leggi in vigore prevedono generalmente un tempo massimo, entro cui un amministratore stabilito dai singoli regolamenti di condominio deve rispondere ai condomini. Se i regolamenti di condominio non prevedono nulla in tal senso, si fa di solito riferimento alla norma generale relativa alla, diffida ad adempiere, che fissa un tempo massimo per una risposta a questi in 15 giorni, ma può essere deciso anche un altro termine.

Tenete a mente però che non esiste, però, una normativa specifica sul tempo necessario entro cui un amministratore di condominio deve dare una risposta ad uno o più condomini.

Il rischio che un amministratore che non risponde entro un termine congruo se non stabilito dal regolamento di condominio ai consiglieri o condomini che a lui si rivolgono corre è quello di non essere riconfermato nel suo ruolo o essere diffidato in corso di nomina.

La mancata risposta parte dell’amministratore di condominio ai condomini nei tempi stabiliti dalla legge possono avere conseguenze risultando inadempimenti dell’amministratore di condominio nello svolgimento delle sue mansioni.

Ci sono, però, anche casi in cui se un amministratore di condominio non risponde nei tempi previsti, o non risponde per nulla, non rischia di incorrere in alcun problema.

Per esempio, non sussiste alcun rischio per l’amministratore di condominio che non risponde nei seguenti casi:

per richieste inutili;

se un condomino fa domande o richieste già fatte e a cui l’amministratore ha già risposto;

se viene interpellato in situazioni di rapporti tra vicini, in cui non ha alcun dover e né responsabilità.

Condividi