Ducati, situazione attuale

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In queste settimane di sosta della MotoGP c’è comunque un appuntamento che sta tenendo tutti sulle spine, quello di domani 22 marzo 2019. giorno in cui verrà infatti, giudicata la legalità dello spoiler montato a Losail dalla Ducati. Di conseguenza in tanti partono con le proprie statistiche di come potrà risolversi il tutto e di conseguenza i possibili scenari si moltiplicano costantemente.

Anche perché sono circa 10 giorni che se ne parla e che si crede in qualche risultato concreto, ora finalmente, la mattina di venerdì 22 ci sarà una risposta nella sede della FIM, dove i team principal di Ducati, KTM, Aprilia, Honda e Suzuki saranno ascoltati in udienza per discutere del ricorso presentato per la presunta irregolarità dello Spoiler montato sul forcellone della gomma posteriore della Ducati di Andrea Dovizioso.

Ciò metterà veramente la parola fine a quello che poi è stato soltanto il primo round del Mondiale MotoGP andato in scena due settimane fa.

Da oltre 10 giorni la vittoria di Andrea Dovizioso, conquistata al fotofinish ai danni di Marc Marquez, in una sfida che ci ha fatto veramente sognare è rimasta però sul filo del rasoio, a causa del ricorso presentato dalla bellezza di 4 team, ovvero Honda, Aprilia, KTM e Suzuki a causa della presunta irregolarità dello spoiler montato sul forcellone della gomma posteriore della Desmosedici GP19.

L’udienza partirà alle ore 11 ma il verdetto potrebbe comunque non arrivare in giornata, saranno presenti Gigi Dall’Igna il direttore generale Ducati e team principal del team MotoGP, Massimo Rivola l’amministratore delegato di Aprila, Alberto Puig che è il team principal HRC, Davide Brivio il team manager di Suzuki e Mike Leitner il team manager di KTM, affiancato dal dirigente Winfried Kerschhaggl.

Il tribunale sarà composto con precisione da tre giudici che ascolteranno le varie versioni e magari già in serata potrebbe esserci il verdetto. Verdetto che comunque deve trovare una conclusione prima del GP d’Argentina in programma nel weekend del 29-31 marzo.

A perorare la causa dei team che hanno presentato l’appello nei confronti di Ducati e dello spoiler montato sul forcellone della Ducati, c’è il CEO di Aprilia, Massimo Rivola che in un’intervista a Motosprint ha ripetuto che l’intenzione della protesta non è mai stata quella di togliere a Dovizioso il successo in Qatar ha dichiarato ma più che altro gli interessa di fare chiarezza su ciò che si può e non si può fare in quell’area della moto.

Ha inoltre specificato:

” Non ci deve essere un effetto retroattivo; Dovizioso mantiene la vittoria in Qatar e dal GP d’Argentina la Ducati torna a correre senza quel dispositivo sulla sua moto. Salvi la vittoria, e poi inizi a discutere una nuova regola su quell’oggetto tecnico. Credo che Aldridge (direttore tecnico della MotoGP) abbia dato il suo assenso giudicando in base alle informazioni che aveva, cioè quelle che gli ha passato Ducati. Ma se questo oggetto aerodinamico ha effetti sulla stabilità della moto, allora si è sbagliato. Non ha verificato bene, si è fidato della spiegazione. Ma nella sua posizione non può dare un ‘ok’ in questo modo. Se funziona così, qualcosa in questo ambiente non va. E va cambiato. Se è in buona fede, ora dovrebbe spiegare che ha equivocato questa soluzione, e quindi che la regola va rifatta.”

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