Quando bisogna avvisare l’amministratore di condominio

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Spesso e volentieri, chi vive in un condominio ha numerosi interrogativi, in particolare in riferimento agli obblighi informativi che i condòmini hanno verso l’amministratore di condominio, specialmente quando avvengono modifiche nella composizione del nucleo familiare.

Il primo problema, messo ad esempio, sorge per via del dovere dell’amministratore di tenere aggiornata la cosiddetta “anagrafe condominiale”, un registro ove sono riportate le generalità degli inquilini delle singole unità abitative.

Quando avvisare l’amministratore di condominio?

Proviamo a spiegarlo di seguito.

Partiamo proprio focalizzandoci sul dettaglio dell’”aggiornamento anagrafe condominiale”.

Una questione di particolare interesse riguarda la necessità, o meno, di informare l’amministratore nel momento in cui, all’interno di una casa, arriva un nuovo convivente.

In base all’articolo 1130, punto 6, del Codice civile, l’amministratore di condominio ha il dovere di gestire e se necessario, di istituire un registro anagrafico condominiale. Questo documento, meglio noto come Anagrafe condominiale, deve contenere le generalità di ogni singolo proprietario, nonché dei titolari di diritti reali (proprietà, usufrutto, diritto di abitazione) e di godimento (locazione, comodato) sull’immobile. Non basta indicare il nome e cognome, bisogna infatti anche fornire dettagli come il codice fiscale e il domicilio o la residenza.

Tanto per fare un esempio, se una persona dona l’appartamento al figlio, dovrà comunicarlo all’amministratore. Lo stesso vale se cede la nuda proprietà e si riserva l’usufrutto o se lo dà in affitto o in prestito detto “comodato gratuito”.

È importante sottolineare che l’amministratore è tenuto ad aggiornare regolarmente questo registro, richiedendo ai condòmini di comunicare qualsiasi variazione relativa alle unità immobiliari, la quale deve essere notificata per iscritto entro 60 giorni dall’effettivo cambiamento. Tuttavia, questo non implica che l’amministratore debba condurre indagini costanti nei registri pubblici per verificare tali variazioni, come chiarito dalla sentenza 8310/2019 del Tribunale di Roma.

La legge mira piuttosto a garantire trasparenza e completezza delle informazioni all’interno del contesto condominiale, imponendo al professionista una gestione diligente del suo mandato.

Nonostante ciò, la legge non estende l’obbligo di comunicazione al di là dei titolari di diritti sull’unità immobiliare. Non è quindi richiesto all’amministratore di conoscere i nomi di tutte le persone che fisicamente occupano gli appartamenti, come ad esempio gli ospiti o i conviventi, ma solo quelli che vi risiedono in base a un titolo legale, come appunto la proprietà o un contratto di locazione.

Di conseguenza, in situazioni come quella descritta, in cui un comodatario, quindi una persona a cui è stato concesso l’uso gratuito dell’immobile, decide di convivere con la propria fidanzata o con un’altra persona, non sussiste alcun obbligo formale di informare l’amministratore del condominio riguardo a questa nuova convivenza.

Di seguito elenchiamo alcuni altri avvisi da dare all’amministratore di condominio.

Nello specifico il Codice civile obbliga ciascun condomino di informare l’amministratore, per iscritto, tutte le volte in cui si fanno:

lavori di ristrutturazione all’interno della propria abitazione;

lavori sulle parti comuni dell’edificio (ad esempio l’installazione di un’antenna o di un pannello fotovoltaico sul tetto);

modifiche alla facciata dell’edificio (ad esempio la realizzazione di una veranda con chiusura del balcone tramite vetrate).

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