Situazione vaccini in Italia e nel Mondo

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Entro febbraio in Italia 764 mila dosi del vaccino Moderna contro il Covid-19. Un record in Europa.

Arrivano a partire da oggi le prime 47mila dosi del vaccino di Moderna ed entro la fine di febbraio l’Italia ne avrà a disposizione 764mila che si andranno ad aggiungere a quelle garantite da Pfizer con un invio di 470mila a settimana e a quelle, se l’Ema autorizzerà la commercializzazione entro fine gennaio, di AstraZeneca.

Superata la soglia del mezzo milione di italiani, entra nel vivo la campagna vaccinale. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito:

“La vera strada per uscire da questi mesi e da questa crisi così difficile”.

Il cronoprogramma degli arrivi del vaccino di Moderna è stato messo a punto dagli uffici del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.

A differenza di Pfizer, Moderna spedirà le dosi ogni due settimane, dopo le prime 47 mila, è previsto per la settimana del 25 gennaio l’invio di altre 66 mila, per quella dell’8 febbraio di 163 mila e per quella del 22 febbraio di 488 mila. Per ora, a differenza di quanto era stato pianificato in un primo momento, anche questi vaccini non transiteranno per l’hub nell’aeroporto militare di Pratica di Mare, le confezioni verranno infatti consegnate direttamente nelle Regioni ai punti di somministrazione indicati.

Per far decollare la campagna, però, pare che ciò non basti, c’è bisogno di più dosi.

Lo stesso Speranza lo conferma quando sottolinea che

“…siamo ancora all’inizio del percorso e le dosi di cui disponiamo sono ancora evidentemente limitate”.

Importanti, a questo punto, le dosi AstraZeneca per arrivare a coprire intanto i 6.4 milioni indicati nel piano (1,4 tra medici e infermieri, 570mila tra personale e ospiti delle Rsa e 4,4 milioni di over ottanta), senza voler considerazione la possibilità che venga ampliato lo spettro delle categorie prioritarie: in molti chiedono che tra queste rientri il personale della scuola e il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha annunciato che il governo sta ragionando se aggiungere ai fragili i pazienti ematologici e oncologici.

C’è la possibilità, comunque, che scene come quella vista sabato a Napoli si ripetano durante l’anno in più zone d’Italia.

Napoli è stata protagonista di un chilometro di fila e 4 ore d’attesa sotto la pioggia prima del vaccino alla Mostra d’Oltremare. In fila dalle 6:00 ed i primi vaccinati escono dai cancelli della Mostra d’Oltremare solo dopo le 10:00. Quattro ore di attesa sotto una pioggia battente ed un vento gelido che certamente non aiuta medici, paramedici, infermieri e specializzandi di medicina e tanti altri impegnati nell’ambito sanitario.

Ma solo in tarda mattinata l’Asl Napoli 1 ha allestito una serie di gazebo all’esterno della Mostra per riparare le persone in attesa.

Va peggio però nel resto dell’Europa. Non tutto è andato nel migliore dei modi, se la stampa di mezza Europa si sta chiedendo come mai le vaccinazioni procedano così lentamente.  Budget troppo limitato, equilibrismi e mancanza di trasparenza hanno appesantito la risposta dell’Ue. Ma sono ancora tanti i punti da chiarire.

Ma considerato che l’Europa è al momento il peggiore focolaio al mondo di coronavirus insieme agli Stati Uniti, è evidente che questa situazione è preoccupante. Qualcosa non è andato per il verso giusto.

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