Spese condominiali, quanto tempo abbiamo per saldarle

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Oggi ci focalizziamo su alcuni dettagli che generano dubbi, soprattutto quando un condominio si sta formando da poco.

Il debito matura subito ma il regolamento ma può prevedere delle cadenze con pagamento rateale.

Effettivamente chi ha un debito con il condominio e teme che l’amministratore possa agire contro di lui, con conseguente aggravio per le spese legali, si chiede spesso quanto tempo si ha per pagare le spese condominiali. Esiste un termine di tolleranza o è previsto prima l’invio di una lettera di diffida?

La questione ha spesso interessato la giurisprudenza che ha fornito alcuni interessanti chiarimenti su questo quesito. Per arrivare però alla soluzione del problema dobbiamo fare una breve introduzione sul meccanismo che regola l’approvazione delle spese condominiali e sulla procedura di riscossione delle quote da parte dell’amministratore di condominio.

Sappiate che le spese condominiali vengono approvate annualmente dall’assemblea di condominio non appena l’amministratore presenta il bilancio consuntivo e il piano di riparto delle spese stesse.

La delibera è un documento sufficiente per richiedere al giudice un decreto ingiuntivo contro i morosi. Secondo la giurisprudenza, tuttavia, ai fini del recupero dei crediti condominiali, non è necessaria l’approvazione né del bilancio preventivo né di quello definitivo.

L’amministratore potrebbe ugualmente avviare le azioni esecutive, con l’unica differenza che il decreto ingiuntivo non sarà “provvisoriamente esecutivo”. Il debitore pertanto disporrà di un termine di 40 giorni per pagare.

Nonostante ciò, nei fatti è prassi che l’amministratore riscuota le quote condominiali con cadenza mensile sulla base di quelle che sono le esigenze del condominio preventivate dall’amministratore stesso. Il regolamento potrebbe prevedere però tempi e metodi diversi, per cui sarà bene leggerlo attentamente.

Una volta stabilito che il debito di ogni condomino con il condominio matura ogni anno e quindi, almeno in teoria potrebbe anche essere chiesto in un’unica soluzione, torniamo al quesito da cui siamo partiti, ovvero il tempo materiale che si ha a disposizione per poter pagare.

Tutti i condomini hanno l’obbligo di pagare regolarmente le rispettive quote di spese, stabilite sulla base del regolamento condominiale e delle tabelle millesimali. La legge non dice nulla sulle scadenze, essa prevede solo il termine massimo, ossia la prescrizione.

In particolare, i debiti condominiali possono essere riscossi entro massimo 5 anni. I debiti antecedenti a cinque anni si cancellano in automatico, senza bisogno di ricorrere al giudice, sicché l’amministratore non può chiederne il pagamento.

Non esiste invece un termine minimo. Difatti il debito matura non appena l’assemblea approva il bilancio, anche se, come anticipato sopra, la giurisprudenza ritiene possibile procedere contro i morosi anche in assenza della delibera.

Di norma, il debito si rinnova ogni anno, all’approvazione del bilancio, anche se la riscossione di fatto avviene mensilmente. E ciò per dare la possibilità ai condomini di non dover fare i conti con cifre troppo elevate.

Perciò avviene spesso che il regolamento di condominio stabilisca dei termini per pagare gli oneri condominiali. Il regolamento condominiale può quindi prevedere il pagamento rateale delle spese, con scadenze specifiche stabilite di volta in volta.

Ma se il regolamento non dice nulla, il condomino è automaticamente tenuto a pagare non appena viene approvato il bilancio.

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