Trading online, occhio alla truffa

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Chi vuol praticare il trading online e non ha conoscenze, potrebbe disgraziatamente capitare in una truffa con estrema facilità. Questo perché il settore è sempre di più in crescita e come tutto ciò che ha successo, può attrarre di tutto.

Come vi abbiamo già accennato nei giorni scorsi, oggi i social sono il maggior canale di comunicazione, sopratutto quando si vuol attirare attenzione. Spesso non è facile seguire le conversazioni per chi non è esperto: tra sigle e termini tecnici ci si perde, ed è lì in quell’ombra che chi si muove ha architettato tutto per fregare il prossimo.

Spesso, sempre se non vi fidiate di un gruppo già conosciuto come trading etoro online, essere agganciati su Instagram, come sempre più spesso accade a me ormai, aumenta il rischio di essere agganciati da ciarlatani. Basta fare una ricerca con alcune parole chiave come “trading” o “criptovalute” per trovare diversi account, alcuni personali, altri più ufficiali con il nome della piattaforma.

I ciarlatani sono spesso coloro che vi contattano con una certa insistenza (vi assicuro che mi capita spesso) per cercare di convincervi a investire in piattaforme del tutto legali ma senza alcun riguardo, dal primo momento, per le nostre competenze finanziarie.

Per investire infatti bisogna completare la cosiddetta “profilatura Mifid”, una sorta di questionario che serve sia alla piattaforma, per capire chi ha davanti e capire se gli strumenti finanziari che offre sono adeguati alle competenze; sia allo stesso investitore, per conoscere nel dettaglio quali sono i rischi cui va incontro.

Va detto che piattaforme come eToro mettono a disposizione dell’utente svariati step che servono a chi vuole iscriversi di capire se il trading online fa o no al proprio caso.

Un trucco potrebbe aiutare a capire i rischi cui si va incontro. Nel 2018 l’Esma (l’Autorità europea che regola strumenti e mercati finanziari) ha applicato una stretta sulla cosiddetta “leva”, abbassandola e rendendo così meno rischioso l’investimento (soprattutto nei derivati Cfd) per chi dispone di pochi capitali – i cosiddetti clienti retail. È una sorta di “prestito” che la piattaforma fa all’investitore, si tratta di un espediente che consente di massimizzare i guadagni ma anche le perdite. In pratica con una leva di 100:1 significa che con soli 1000 euro sul conto se ne possono investire 100.000. Se il titolo va bene e a fine anno è salito, il nostro guadagno è calcolato sulla base di quei 100.000 euro che in grandissima parte non abbiamo sborsato. Ma se il valore del titolo scende, anche la perdita è calcolata in base ai 100.000 euro.

Ebbene, secondo le nuove regole ai clienti retail non si possono applicare leve superiori a 30:1 per le valute principali. I ciarlatani, però con un video tutorial ci spiega come registrarci alla versione internazionale della piattaforma anziché su quella europea, aggirando così le norme in vigore a livello Ue. In questo modo potrai investire con leva 400, ci dice, sottolineando i grossi guadagni che si possono fare ma non le perdite cui si può andare incontro con un’asticella così alta.

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