Euro passa in rialzo dopo i negoziati di Ucraina

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Nei primi scambi statunitensi l’euro passa in rialzo, con gli investitori concentrati sui possibili progressi nei colloqui sulla crisi Ucraina – Russia, mentre la decisione Fed di alzare i tassi, ampiamente scontata, non ha mosso i mercati.

La moneta unica segna un progresso dello 0,2% su dollaro vicino ai massimi da una settimana.

Gli analisti di Commerzbank commentano così l’accaduto:

“L’importante per il mercato valutario è capire se possa diminuire la probabilità di una crisi energetica, che sarebbe evidentemente inflazionistica e rilevante per il tasso di cambi per molte ragioni”

I nuovi ‘dot plot’ della banca centrale Usa indicano che Federal Reserve è pronta a intensificare la lotta all’inflazione e proietta il riferimento sui Fed fund tra 1,75% e 2% entro la fine dell’anno.

Inoltre, l’indice che misura la forza del biglietto verde contro un basket dei sei principali peer cede lo 0,2% circa dopo aver toccato il minimo da poco più di una settimana.

In più gli analisti aggiungono:

“La curva ‘forward’ Usa aveva già prezzato una stretta monetaria prima del Fomc, questo potrebbe contenere lo spazio di rialzo del dollaro”

Lo yen giapponese è poco mosso ma a breve distanza dal minimo da febbraio 2016, toccato ieri a 119,12, mentre la Banca del Giappone (BoJ) ha escluso un inasprimento della politica monetaria.

È improbabile che il Giappone veda l’inflazione raggiungere l’obiettivo del 2%, anche tenendo conto dell’aumento dei costi energetici, ha detto il governatore di BoJ Haruhiko Kuroda, sostenendo la necessità di mantenere l’attuale politica monetaria ultra-easy nella riunione prevista per domani.

La sterlina si è indebolita contro l’euro e il dollaro, intanto, dopo che la Banca d’Inghilterra ha aumentato i tassi d’interesse come atteso, ma ha ammorbidito il suo linguaggio sulla necessità di ulteriori aumenti.

I mercati monetari valutano al momento meno di 120 punti base di incremento dei tassi entro la fine dell’anno.

Il rublo russo perde il 16% a 105,18 contro dlr dopo aver toccato il massimo dal 24 febbraio a 88,5 ieri.

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In seguito, l’indice del dollaro sulle principali controparti viaggia in rialzo di circa mezzo punto percentuale, mentre la valuta Usa perde lievemente terreno nei confronti della divisa cinese sul mercato offshore.

Si sono sentiti telefonicamente sul dossier Ucraina Joe Biden e Xi Jinping. I media cinesi riferiscono che Pechino ha chiarito alla Casa Bianca che crisi sul modello ucraino non convengono a nessuno.

Xi durante la videochiamata con Biden, sempre secondo i media cinesi avrebbe dichiarato:

“La crisi ucraina è qualcosa che non vogliamo vedere”

Il tono di fondo sui mercati è complessivamente di minore avversione al rischio, come dicono anche gli indici della borsa Usa, mentre arretrano le quotazioni dell’oro.

Grande sollievo ha tratto il mercato dal rimborso delle cedole sulle emissioni russe denominate in dollari, avvenuto in valuta Usa e non (come temuto) in rubli.

Anche tenendo conto del leggero indebolimento di oggi, su base settimanale quella dell’euro è la migliore delle ultime sei settimane.

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